Criptovaluta (Italiano)

La polizia cinese sequestra criptovalute del valore di 4,2 miliardi di dollari

Le mosse di Pechino nei confronti delle attività dello schema PlusToken Ponzi potrebbe influenzare significativamente il mercato, dice l’analista

La polizia cinese ha sequestrato 4,2 miliardi di dollari in criptovalute collegate allo schema PlusToken Ponzi.

In una sentenza del 19 novembre resa pubblica giovedì, il Tribunale popolare intermedio di Jiangsu Yancheng ha fornito i dettagli di tutti gli asset in criptovalua sequestrati dalla polizia che indaga sullo schema PlusToken.

Un totale di 194.775 BTC, 833.083 ETH, 1,4 milioni di LTC, 27,6 milioni di EOS, 74.167 DASH, 487 milioni di XRP, 6 miliardi di DOGE, 79.581 BCH e 213.724 USDT sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine cinesi a sette detenuti, riferisce The Block.

Il tribunale ha detto: “Le monete digitali sequestrate saranno trattate secondo le leggi e i proventi e i guadagni saranno confiscati al Tesoro nazionale”. 

Il caso PlusToken è stato inizialmente giudicato da un tribunale distrettuale di livello inferiore nella città di Yancheng, nella provincia cinese di Jiangsu, il 22 settembre. 

I mezzi di comunicazione locali hanno riferito all’epoca che le menti dietro lo schema in criptovaluta di Ponzi hanno truffato più di 2 milioni di persone su più di 50 miliardi di yuan (7,6 miliardi di dollari).

Tuttavia, i dettagli della sentenza iniziale non sono stati resi pubblici in quanto molti dei condannati nel caso erano in appello presso un tribunale superiore.

La Corte del Popolo Intermedio di Yancheng ha negato gli appelli e si è schierata con il tribunale distrettuale nella sentenza finale del 19 novembre e ha reso noti i dettagli relativi al caso penale.

Secondo la corte, la truffa di PlusToken è iniziata nel maggio 2018 con gli autori che pubblicizzavano una piattaforma di trading di criptovaluta inesistente. Essa prometteva agli utenti pagamenti giornalieri interessanti, ma per partecipare dovevano depositare almeno 500 dollari di cripto-credito. 

Secondo quanto affermato dal tribunale, tra il 6 aprile 2018 e il 27 giugno 2019 il sistema piramidale ha attratto più di 2,6 milioni di membri attraverso 3.293 strati.

Durante questo periodo, lo schema ha assorbito più di 314.000 BTC, 117.450 BCH, 96.023 DASH, 11 miliardi DOGE, 1,84 milioni LTC, 9 milioni ETH, 51 milioni EOS e 928 milioni XRP.

Ai prezzi più bassi tra il 1° maggio 2018 e il 27 giugno 2019, questi asset in criptovaluta valevano almeno 14,8 miliardi di yuan (2,2 miliardi di dollari), ha detto la corte. Ai prezzi odierni varrebbero oltre 11 miliardi di dollari.

Secondo la corte, finora sono state condannate 15 persone da due a 11 anni di carcere e multate da 100.000 a 1 milione di dollari.

Impatto sul mercato

È troppo presto per valutare l’impatto che il caso avrà sul mercato delle criptovalute, secondo l’eminente analista Nick Merton del canale YouTube Data Dash, che ritiene che potrebbe andare in entrambi i sensi a seconda che – così come quando e come – Pechino decida di liquidare i beni.

“Sarà uno dei maggiori catalizzatori per i mercati che si muoveranno verso l’alto o verso il basso nelle prossime settimane.

Questa quantità di bitcoin ed etereum può spostare i mercati in misura sostanziale.

“Se il governo cinese decidesse di vendere tutti questi asset, ciò provocherebbe una forte pressione sul lato della vendita e provocherebbe il panico del mercato”.

“Ma se il governo cinese decidesse di restituire questi asset o di trattenerli o di intraprendere un processo di liquidazione a lungo termine in valuta locale o in altre forme di valuta, allora potrebbe essere davvero una buona notizia”.


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Bentley Kapoor (India)

Bentley è un appassionato e commerciante di criptovaluta, i suoi articoli sono basati su notizie e recensioni di piattaforme. I suoi scritti ti vengono offerti attraverso i suoi 10 anni di esperienza nei mercati delle criptovalute.

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